PROGETTO IMRA
Il progetto IMRA (Integrative flood risk governance approach) è stato un progetto europeo finanziato nell’ambito della 2nd ERA-Net CRUE Research Funding initiative.
Il progetto ha proposto un approccio integrato di gestione per il rischio idraulico, con lo scopo di sviluppare la consapevolezza del rischio e la partecipazione della cittadinanza.
Negli ultimi anni siamo stati spettatori di eventi alluvionali di vaste dimensioni in tutta Europa, come durante l’”Alluvione Europea” del 2002 che ha visto gran parte dell’Europa centrale (Austria, Germania, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca) sommersa dalle acque, con ingenti perdite di vite umane e danni per miliardi di euro.
In Italia, eventi come quelli messinesi o genovesi del 2010 e del 2011 – e solo per citarne alcuni – portano all’attenzione dei media il problema della gestione del territorio nel breve periodo, in cui la notizia riesce a sopravvivere nelle prime pagine dei giornali e nei titoli di apertura dei telegiornali. Poi più nulla. Si passa alla prossima emergenza, al prossimo conteggio delle vittime e dei danni alle strutture ed alle attività produttive.
Uscire dalla logica della gestione dell’emergenza significa lavorare a livello di tutta la società civile sulla conoscenza del fenomeno alluvionale e, di conseguenza, sulla consapevolezza del rischio, sia da parte dei pianificatori (autorità locali, tecnici, urbanisti) che da parte degli abitanti.
L’individuazione e l’utilizzo di ‘buone pratiche’ è fondamentale per la riduzione del rischio, sia in fase di ‘tempo differito’, ovvero quando l’evento alluvionale non è in atto, sia nella fase di ‘tempo reale’, ovvero durante il verificarsi dell’evento. Mentre la gestione del tempo reale è demandata soprattutto alle autorità locali e alla protezione civile, con fondamentali precauzioni da parte dei cittadini, le azioni da portare avanti durante il ‘tempo differito’ vedono coinvolti numerosi attori. La fase della ‘percezione’ del rischio è a monte, in quanto basata sullo studio e analisi del territorio. Questa fase rappresenta la capacità di osservare i dati sia delle alluvioni attuali che di quelle passate, in una visione complessiva della rete idrografica e dei suoi ambiti territoriali, e di prendere coscienza del verificarsi naturale delle alluvioni e delle loro conseguenze al suolo.
GSF è stata consulente del CNR-IRPPS nel corso di due anni (2009-2011) per il progetto IMRA. I partner di progetto, sia a livello europeo che italiano, sono riportati nella pagina web www.imra.cnr.it
Il piano di lavoro del progetto ha previsto tre casi di studio, uno in Germania, uno in Austria e uno in Italia, con lo scopo di studiare il processo decisionale e partecipativo relativo alla pianificazione e all’attuazione dei piani di prevenzione e di governance del rischio idraulico e di stimolare la partecipazione e l’adozione di buone pratiche che costituiscano un punto di riferimento a livello europeo.
I tre casi studio sono:
- il fiume Wupper, in Germania: una zona collinare in Europa centrale, densamente abitato, soprattutto soggetto a inondazioni invernali e di inondazioni improvvise;
- il fiume Möll, in Austria: un bacino fluviale alpino, soggetto a improvvise inondazioni e colate detritiche;
- il fiume Chiascio, Umbria: come bacino idrografico Mediterraneo, soggetto a inondazioni torrenziali;
I casi-studio servono per coinvolgere attivamente i soggetti interessati, con lo scopo di dare esempi di buone prassi che potranno servire come riferimento per le altre autorità che si occupano di rischio alluvione in Europa.
Nel territorio del Chiascio, a partire dal comune di Valfabbrica fino alla confluenza con il Tevere (comuni di Assisi, Bastia, Bettona, Torgiano, e Petrignano D’Assisi) le azioni di informazione e scambio con la cittadinanza sono avvenute nel periodo da Maggio 2010 a Maggio 2011. All’inizio e alla fine di questa fase è stato distribuito un questionario attraverso vari canali (scuole, associazioni locali, etc.) a cura dell’Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali del CNR, elaborato in collaborazione con GSF, simile a quello degli altri due casi-studio europei. Le scuole sono state individuate come importante veicolo di formazione e informazione diretto non solo verso gli studenti, ma anche verso le in famiglie degli studenti stessi.
Il ‘progetto scuole’ ha coinvolto istituti di vario grado, dalle elementari ai licei, dei comuni dell’area. Durante gli incontri, oltre alla presentazione del progetto e la proiezione di un video curato da GSF, gli studenti hanno partecipato attivamente al gioco didattico MONO-PAI (il Monopoli del Piano Assetto Idrogeologico) ed hanno in seguito elaborato dei lavori collettivi, in un percorso di elaborazione delle nozioni acquisite. Le mappe elaborate durante il MONO-PAI e i lavori sviluppati sono stati pubblicati a cura del CNR-IRPPS (pdf).
I risultati del progetto sono disponibili sul sito www.imra.cnr.it