SUPPORTO TECNICO
CONOSCERE PER DIFENDERE I BENI COMUNI
GSF supporta i movimenti di base, nati per difendere i beni territoriali, anche attraverso la costruzione di una “consapevolezza geologica” relativa ai luoghi che gruppi di cittadini, associazioni ed attivisti si sforzano di proteggere dagli attacchi speculativi che ne mettono in pericolo la loro conservazione.
In alcuni casi l’attività di GSF a sostegno della cittadinanza attiva si è sviluppata con l’organizzazione di presentazioni pubbliche legate ad approfondimenti sulla geologia locale, con particolare attenzione ai rischi della zona, mentre in altri casi sono stati prodotti degli studi più in dettaglio, che trovano una particolare attenzione in questa pagina web.
VITINIA
Si tratta di un quartiere posto nella periferia sud di Roma, nelle vicinanze del Grande Raccordo Anulare. All’interno dell’area è presente una vasta zona militare la cui conservazione riveste una particolare importanza poiché rappresenta uno dei rari esempi in cui sono mantenute in maniera pressoché inalterata le caratteristiche originarie della valle del Tevere. La sua preservazione assume quindi particolare rilevanza in un contesto di espansione urbanistica selvaggia che in questi ultimi decenni ha portato all’edificazione continua sulla sponda sinistra del fiume, nel tratto tra Roma e Ostia.
L’associazione Viviamo Vitinia ha organizzato un convegno rivolto in massima parte agli abitanti del luogo e alle autorità (nell’ambito della procedura finalizzata alla Dichiarazione di Notevole Interesse Pubblico dell’area) per incrementare la conoscenza degli aspetti ambientali, naturalistici, urbanistici e archeologici presenti nell’area militare, consapevolizzando la cittadinanza della necessità di proteggere e conservare l’area nella sua integrità.
GSF è intervenuta con una presentazione Cosa c’è sotto? La geologia di Vitinia nel corso della quale sono state descritte le caratteristiche geologico – morfologiche dell’area militare, evidenziando le peculiarità di questo territorio e sottolineando come la sua conservazione abbia grande rilevanza anche dal punto di vista geologico.
QUADRARO – ORTO INSORTO
Nel quartiere Quadraro della periferia sud-est di Roma i residenti hanno ripulito, organizzato e iniziato a coltivare un terreno agricolo abbandonato di proprietà dell’INPS, realizzando un orto urbano aperto a tutti (Orto Insorto). Un progetto autofinanziato privo di secondi fini che ambisce a realizzare un modo diverso di vivere “il comune”, a partire dai bisogni essenziali. Poco dopo l’inizio delle attività dell’Orto, analisi chimiche hanno evidenziato un forte inquinamento da piombo nel suolo, rendendo impossibile la coltivazione di alcuni ortaggi.
GSF ha elaborato uno studio dettagliato sulla geologia del sottosuolo dell’area dell’Orto Insorto, facendo riferimento anche ad altre analisi eseguite da soci in passato per aree limitrofe. E’ stato così messo in evidenza che l’inquinamento da piombo è esteso per tutta l’area del Quadraro, interessando in profondità i primi metri di sottosuolo. L’attività di GSF, oltre ad incrementare la consapevolezza geologica dei coltivatori, ha consentito di escludere che l’area dell’Orto Insorto fosse collocata in corrispondenza di una discarica abusiva di materiali inquinanti e ha consentito la definizione di strategie di bonifica (creazione di vasconi sospesi di terreno pulito) escludendo il ricorso a scavi più profondi, caratterizzati da una concentrazione di piombo superiore ai limiti di legge.
PARCO DI CENTOCELLE
Il Parco Archeologico di Centocelle è un’area a verde di circa 130 ettari di pertinenza di alcuni dei municipi a maggiore densità abitativa della città di Roma. Allo stato attuale, solamente una trentina di ettari risultano bonificati e fruibili al pubblico. La sua posizione e i monumenti presenti al suo interno attribuiscono al parco una grande valenza storica, ambientale, paesaggistica e, in prospettiva, turistica. Nonostante queste peculiarità, lungo il suo perimetro persistono numerose attività di autodemolizioni, alcune delle quali già dichiarate non compatibili con l’esistenza stessa del parco, obbligate dunque ad essere delocalizzate. Tra di esse, alcune sono poste in corrispondenza del margine occidentale del parco, dove è previsto l’ingresso dai quartieri Quadraro e Torpignattara.
Il Comitato Parco Centocelle Libero ha contattato GSF dopo aver letto lo studio realizzato per l’Orto Insorto, chiedendo uno studio sulle caratteristiche del sottosuolo del parco e una valutazione sull’effettivo potenziale inquinante degli autodemolitori. Tale studio ha sottolineato la necessità di ulteriori analisi (da affiancare a quelle esistenti riportate nella relazione per l’Orto Insorto) riguardanti l’eventuale presenza di inquinamento nei primi metri di sottosuolo, e volte a verificare le condizioni della falda acquifera superficiale, potenzialmente soggetta all’infiltrazione dell’inquinante.